TOPIC SPECIFICI

Leucemie rare (BPDCN, promielocitica acuta), paziente anziano

In questa sezione verranno trattati approfondimenti specifici e multidisciplinari relativi all’AML. Uno spazio particolare sarà dato alla leucemia promielocitica acuta che, grazie a Francesco Lo Coco, è diventata la forma di AML più guaribile e che rappresenta un paradigma per lo sviluppo di nuove conoscenze biologiche dalle quali ottenere strumenti terapeutici sempre più efficaci anche in altre forme rare di AML.  Molti approfondimenti presenti in quest’area saranno inoltre dedicati al paziente anziano, che rappresenta la grande maggioranza dei pazienti affetti da AML. L’accuratezza della sua valutazione, non solo dal punto di vista della leucemia, ma anche di tutte le sue caratteristiche personali, è elemento indispensabile per riuscire a migliorare i risultati terapeutici finora così insoddisfacenti.

In evidenza

NOTIZIA FLASH - TOPIC SPECIFICI
Leucemia promielocitica acuta: risultati a lungo termine del progetto HARMONY

Erika Borlenghi | 12 giugno 2025
Utilizzando i dati raccolti tramite la piattaforma europea HARMONY, che include informazioni di più di 12000 leucemie mieloidi acute (LMA), gli autori hanno analizzato 1438 pazienti (età mediana 50,5 anni, range: 16–94) con leucemia promielocitica acuta (LPA), diagnosticati tra il 1999 e il 2022. I dati derivano da due studi clinici multicentrici internazionali (APL-0406 del GIMEMA e AML17 del NCRI) e da quattro registri europei (HOVON, AMLSG, Swedish AML Registry e SAL).

ARTICOLO
Rischio di mortalità precoce nella leucemia promielocitica acuta di nuova diagnosi

Erika Borlenghi | 12 aprile 2024
Nonostante l'introduzione dell’acido all-trans retinoico (ATRA) e del triossido di arsenico (ATO) nel trattamento della leucemia promielocitica acuta (LPA) abbia permesso di ottenere la guarigione in oltre l'80% dei pazienti, ancora oggi, in un numero sostanziale di pazienti, si assiste a un fallimento, soprattutto per la mortalità precoce (EM) entro i primi 30 giorni dalla diagnosi. Due studi recenti hanno contribuito a fornire informazioni utili a predire il rischio di EM.

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