Terapia di combinazione con triossido di arsenico e acido all-trans retinoico per il trattamento della leucemia promielocitica acuta ad alto rischio: primi risultati dallo studio APOLLO
In questo lavoro gli autori presentano i risultati di un trial di fase 3 multicentrico e randomizzato condotto in Europa che confronta, nei pazienti adulti affetti da leucemia promielocitica acuta (LPA) ad alto rischio, la terapia considerata fino ad oggi lo standard of care -chemioterapia (CT) + acido all-trans retinoico (ATRA)- con triossido di arsenico (ATO) + ATRA (Figura 1).
Figura 1. Schema di trattamento.
Sono stati valutati 133 pazienti (età mediana: 46 anni, range: 18–65). Il 38% presentava una leucocitosi >50×10⁹/L, il 52% mostrava la variante trascrizionale BCR3 e il 35% era portatore della mutazione FLT3-ITD, senza differenze significative tra i due gruppi di trattamento. La remissione completa (CR) è stata ottenuta nel 93% dei pazienti trattati con ATRA-ATO e nel 91% di quelli trattati con ATRA-CT. Al termine dell’induzione, la negativizzazione della malattia minima residua per il trascritto PML-RARa è stata raggiunta nel 17% dei pazienti nel braccio ATRA-ATO e nel 23% nel braccio ATRA-CT (p=0,26). Il tempo mediano per il raggiungimento della CR (28 giorni) e la mortalità precoce prima della CR (7,4% per ATRA-ATO e 9,2% per ATRA-CT) sono risultati simili nei due gruppi. Dopo il quarto ciclo di trattamento, la persistenza del trascritto PML/RARa è stata osservata nell’1,7% dei pazienti nel braccio ATRA-ATO rispetto al 5,5% nel braccio ATRA-CT (1/60 vs 3/55; p=0,268). La recidiva molecolare si è verificata in un paziente trattato con ATRA-ATO a 7,8 mesi dalla CR molecolare e in 8 dei pazienti trattati con ATRA-CT a una mediana di 12,1 mesi dalla CR molecolare (1,7 vs 14,5%; p=0,014). Con un follow-up mediano di 37 mesi (range: 1,7–88,6), la sopravvivenza libera da eventi a 2 anni è stata dell’88% nel gruppo ATRA-ATO e del 71% nel gruppo ATRA-CT (p=0,02), con una minore incidenza cumulativa di recidiva nel gruppo ATRA-ATO (1,8 vs 17%, rispettivamente; p=0,008). La sopravvivenza globale a 2 anni è stata simile nei due bracci di trattamento (93% in ATRA-ATO vs 87% in ATRA-CT; p=0,36) (Figura 2).
Figura 2. Sopravvivenza libera da eventi, sopravvivenza complessiva e incidenza cumulativa di recidiva.
Gli eventi avversi gravi sono stati più frequenti nel gruppo ATRA-CT (68 vs 32%; p<0,01); in particolare, come atteso, la mielotossicità è stata significativamente maggiore. Si è osservata una minore incidenza della sindrome da differenziazione nel gruppo ATRA-ATO (17,6 vs 33,8%; p=0,05), senza casi fatali in entrambi i gruppi. Nel gruppo ATRA-CT, 3 pazienti sono deceduti (6,2%) in CR (carcinoma squamoso metastatico, scompenso cardiaco e causa ignota). Nessun decesso in CR è stato osservato nel gruppo ATRA-ATO.
I risultati di questo studio, in particolare il basso tasso di recidive molecolari e la risposta molecolare duratura, sanciscono come l’associazione ATRA-ATO possa essere considerata il nuovo standard of care per il trattamento di prima linea nei pazienti con LPA ad alto rischio.
BIBLIOGRAFIA