Il progetto
Questa iniziativa di Accademia Nazionale di Medicina, sviluppata con la collaborazione scientifica di Felicetto Ferrara, Giuseppe Rossi, Adriano Venditti, è dedicata a Francesco Lo Coco.
Questo progetto si chiama "Francesco Lo Coco AML Academy" perché:
- Francesco era uno tra i più grandi esperti internazionali di questa patologia
- Francesco aveva una grande attenzione alla didattica e alla crescita professionale dei giovani
- Francesco aveva ideato questo progetto in prima persona insieme ai proff. Ferrara, Rossi e Venditti e ci stava lavorando, come al solito, con grande passione.
- Francesco non potrà più contribuire fisicamente al progetto ma la sua presenza, e non solo nel nome del progetto, resterà per noi tutti, fonte di continuo stimolo al raggiungimento degli obiettivi da lui fissati
È un progetto editoriale scientifico online dedicato agli operatori della sanità che operano nell’ambito della leucemia mieloide acuta (AML), per la divulgazione di nuove evidenze scientifiche e della loro applicazione nella pratica clinica con l’utilizzo di diversi modelli editoriali.
È uno strumento e un servizio per la condivisione di esperienze e la raccolta di aggiornamenti sulle principali evidenze scientifiche derivanti dalla letteratura e dai principali congressi nazionali e internazionali.
Qual è il razionale di AML Academy?
Nel corso degli ultimi anni vi è stato un drammatico incremento di conoscenze in tema di patogenesi molecolare della leucemia mieloide acuta (AML). Sono attualmente riconosciute 9 classi di mutazioni e altre sono in corso di identificazione.
È stata anche dimostrata una chiara gerarchia mutazionale che determina un diverso impatto delle singole mutazioni sullo sviluppo e la progressione della malattia. La presenza di specifiche mutazioni e la riduzione del relativo “burden” allelico può anche essere utile nella valutazione della malattia residua minima (MRD), che sempre di più viene considerata essenziale non solo nei trial clinici, ma anche per la gestione del paziente nella pratica clinica.
Va ricordato a riguardo che lo studio della MRD, fino a pochi anni fa possibile solo mediante citofluorimetria e biologia molecolare, si avvale oggi di tecnologie più sofisticate e sensibili, in particolare delle metodiche di Next Generation Sequencing (NGS).
Il monitoraggio delle mutazioni può anche essere la base di terapie prolungate nella fase post remissione/consolidamento con agenti specifici, in grado di inibire specifici drivers della leucemogenesi.
La ricerca clinica, per anni indirizzata verso regimi di chemioterapia differenziati in base alle combinazioni e alle dosi di antracicline, citarabina e di pochi altri farmaci citotossici, è oggi rivolta alla individuazione di agenti (generalmente piccole molecole) in grado di inibire i pathways patogenetici più rilevanti. A dimostrazione di questi progressi nel corso degli ultimi 2 anni FDA ha registrato diversi nuovi farmaci sia per pazienti non trattati che per quelli in recidiva, in grado di migliorare la prognosi della AML.
Questi nuovi agenti e diversi altri sono in corso di sperimentazione anche in combinazione con la chemioterapia intensiva di induzione/consolidamento e gli agenti ipometilanti. Tra le classi più promettenti di nuovi farmaci, vanno ricordati gli inibitori di FLT3, IDH1/2, BCL2, Sonic hedgehog pathway e nuovi anticorpi monoclonali diretti verso marcatori presenti su cellule leucemiche clonogeniche.
Altre forme di immunoterapia, incluse le cellule CAR-T e gli anticorpi bispecifici, sono oggetto di attiva ricerca clinica con risultati preliminari, ma estremamente promettenti.
La prognosi della malattia rimane comunque infausta soprattutto per alcune categorie ad alto rischio, in particolare pazienti con caratteristiche bio-molecolari sfavorevoli all’esordio, pazienti con malattia refrattaria o recidiva e pazienti anziani nei quali la chemioterapia intensiva o anche quella con ipometilanti, può risultare non adatta per gravi comorbidità concomitanti.
Il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche solo parzialmente è in grado di migliorare l’outcome di pazienti ad alto rischio e rimane ancora gravato di morbidità e mortalità non trascurabile.
Inoltre, una percentuale significativa di pazienti va incontro a recidiva post-trapianto per cui anche nei pazienti allo-trapiantati, soprattutto se MRD positivi, vi è necessità di trials con nuovi farmaci.
Lo scenario della gestione diagnostica e terapeutica del paziente con AML è quindi già mutato profondamente rispetto a pochi anni fa ed è in ulteriore rapida evoluzione man mano che nuove acquisizioni biologiche dimostrano una potenziale applicabilità clinica.
La comunità medica scientifica è quindi chiamata a uno sforzo ulteriore per promuovere l’innovazione ed il progresso attraverso la condivisione delle conoscenze più aggiornate, rendendo quindi più agile il processo di trasferimento dei nuovi dati biologici al letto del malato. L’obiettivo ultimo è quello di migliorare in modo finalmente significativo la prognosi dei pazienti con leucemia mieloide acuta, aumentandone le possibilità di guarigione.